Don Alfonso 1890

L’ispirazione della dieta mediterranea, la qualità dei prodotti, il sapore del mare negli ortaggi e nei pomodori, una eccelsa arte culinaria, la gentilezza spontanea e la simpatia immediata: tutto questo ha reso la nostra cena, la seconda dopo vari anni, ancora una volta indimenticabile. Chi come me ha villeggiato per tanti anni a S.Agata sui due golfi sa cosa Alfonso e Livia Iaccarino, i loro figli, le loro famiglie abbiano rappresentato e rappresentino per questa terra e, più in generale, per la cucina italiana nel mondo. Siamo colmi di ammirazione e gratitudine.

Si nota la professionalità nella ristorazione. Materie prime di altissimo livello primi piatti ben curati tutto cucinato da mani sapienti bravi.

Ritorniamo da Don Alfonso per le sue caratteristiche uniche: accoglienza ed atmosfera eccezionali. Stavolta menù vegetariano "Orto di punta Campanella" con le variazioni necessarie per le portate servire a mia moglie che è allergica ai formaggi. I bocconcini iniziali, che in qualche altro stellato potrebbero anche essere evitati, sono all'altezza di quello che segue. Dappertutto molto elevata la qualità degli ingredienti, ognuno riconoscibile e nessun eccesso alla ricerca inutile di stupire l'avventore. Le zucchine con scamorza affumicata e salsa alla scapece forse sarebbero ottime con quel pizzico di acidità in più ma assolutamente perfetto è il fiore di zucca fritto che le accompagna, saporitissimo e con una croccantezza perfetta. L' uovo in tegamino dove la burrata sostituisce l'albume trova nel tartufo il suo plus I ravioli di funghi pioppini con ortaggi di stagione hanno invece il loro punto di forza nella sapidità del ripieno e nella perfezione della sfoglia. Fin qui tutto più che bene ma è con la zuppa di basilico con fra gli ingredienti, vado a memoria, pinoli e uvetta sultanina che il pranzo si eleva ai massimi livelli; grandissimo equilibrio per un piatto che si vorrebbe non finisse mai. Ottimo lo gnocco di zucca e di nuovo livello molto alto per la melanzana in più consistenze servita con chutney di cipolle di Tropea ed il gran tocco di un cracker al pomodoro. Dalle nostre parti mangiamo melanzane in innumerevoli tipi di piatti ma qui la consistenza in bocca è di un mai provato prima. Si resta sull'eccellenza con i dolci: se quello al limone è da urlo io ritornerei anche solo per la millefoglie di melanzane al cioccolato. Ottimi i pani. Sterminata la carta dei vini; stavolta ci facciamo consigliare e ci servono un  "Grechetto" laziale riserva per Don Alfonso, piacevole per l'intero pasto. Più che accurato il servizio con il tocco di familiarità che è uno dei marchi che contraddistingue questo locale. Conto alto ma qui non si viene per il rapporto qualità prezzo. Ci si viene per un'esperienza che dall'accoglienza, alla sala, al cibo, alla sosta nei giardini è unica e noi ritorneremo.

Serata negativa da Don Alfonso, non per quanto riguarda il menù, di alto livello specie in alcune portate, quali l’uovo in tegamino ed i ravioli di manzo. Sconcertante il servizio: abbiamo trovato un ragno sul tavolo e il cameriere ha rapidamente provveduto a scacciarlo, ma non ha cambiato la tovaglia, e a fine serata ci è stata persino chiesta la mancia con fare un po’ insistente. Inoltre, una lista dei vini ordinata per prezzo, con una prima selezione di bottiglie “fino a 70 euro”, e nessuna sotto i 70. Abbastanza ridicolo. Ripeto, cibo buono, belle presentazioni, ma buona parte del resto da dimenticare. Resta il ricordo del grande vero Don Alfonso, altra classe, altra ospitalità.