Minori e Maiori
Come arrivare a Minori e Maiori
Minori e Maiori si trovano a un paio di chilometri di distanza l'uno dall'altro, poco prima di arrivare ad Amalfi, percorrendo la SS 163 da Vietri sul Mare (dove si trova l'uscita dell'autostrada A3).
I collegamenti pubblici sono assicurati dagli autobus Sita della linea Salerno - Amalfi.Per maggiori info: Come arrivare in Costiera Amalfitana
Superate le bellezze sfolgoranti di Amalfi e Ravello, la mondanità di Positano, la strada sospesa tra cielo e mare continua verso le zone meno conosciute della Costiera Amalfitana che riservano una sorpresa dopo l'altra.
Minori, un paese di ozi e delizie
La prima sorpresa è Minori, l'Antica Reghinna Minor che ancora oggi custodisce una traccia preziosa del suo passato, la splendida Villa Marittima Romana del I sec. d.C che è un raro esempio di villa al mare ed è considerata uno dei monumenti romani più importanti della Costiera Amalfitana.
Il vicino torrente garantiva l'approvvigionamento di acqua dolce che alimentava la piscina e le terme.
Dopo tanti secoli ancora oggi ci si stupisce alla vista degli stucchi e degli affreschi o degli splendidi mosaici che decorano il Ninfeo.
La villa è in via Santa Lucia e può essere visitata tutti i giorni dalle 9.00 del mattino al tramonto.
Questi reperti e la dolcezza del clima testimoniano come Minori fosse anche in passato un luogo di ozi e delizie.
Il Duomo dedicato a Santa Trofimena fu restaurato nel 1800 e sfoggia tre luminose navate e un pulpito marmoreo seicentesco. La basilica inferiore custodisce le spoglie della santa protettrice del paese.
Un tempo Minori era ricca di mulini e di questa tradizione è rimasta la vocazione per la pasta, da gustare in varie ricette nei piccoli ristoranti tra le case a colori vivaci.
Una visita a Minori non può considerarsi tale senza una sosta al tempio della dolcezza della Costiera Amalfitana: la pasticceria di Salvatore De Riso (www.salderiso.it).
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Il pasticcerie a cui si deve l'invenzione della torta ricotta e pere e che propone un assortimento di dolci da estasi "glicemica".
Maiori, un ventaglio aperto sul mare
Dopo Minori la strada costiera conduce subito a Maiori, borgo marinaro un tempo chiamato Reghinna Maior e caratterizzato da una struttura a ventaglio aperto verso il mare.
Questa conformazione gli ha donato una delle spiagge più estese della Costiera Amalfitana, ingranditasi ulteriormente a seguito di una catastrofica alluvione del 1954 che distrusse l'intero centro storico del paese.
Nel Medioevo, quello che adesso è un tranquillo e pittoresco centro balneare, fu il porto principale della Repubblica Amalfitana, luogo ricco di conventi e palazzi nobiliari, tanto che il re Filippo IV la nominò Città Regia.
Presso la Collegiata di Santa Maria a Mare si può ammirare la statua miracolosa della Vergine che secondo la leggenda arrivò qui galleggiando sulle acque, mentre nel complesso di Santa Maria Olearia si trovano cripte e catacombe dei primi monaci insediatisi in Costiera Amalfitana.
Chi vuole provare l'emozione di mangiare avvolto dalla storia può farlo nel Ristorante Torre Normanna ospitato nella più antica torre di Maiori.
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Tramonti, la Costiera nascosta tra le montagne
Alle spalle di Maiori si trova la Valle di Tramonti: tredici frazioni incastonate in una verde vallata dei Monti Lattari.
Si dice che Tramonti sia stato fondato dai Picentini che i romani avevano cacciato via dai territori costieri per spingerli verso l'entroterra.
Una curiosità: gli amalfitani, inventori della rosa dei Venti, chiamarono "Tramontana" il freddo vento del Nord, proprio perchè sembrava scendere direttamente da queste valli strette tra i monti verso Amalfi...
Tra i luoghi più interessanti da visitare a Tramonti ci sono sicuramente i ruderi del castello di Santa Maria La Nova, un tempo dotato di sette bastioni e dieci torri, ma anche la Cappella Rupestre di San Michele Arcangelo in frazione Gete, risalente a un periodo tra l'VIII sec. e il XII sec., circondata da tombe scavate nella roccia come testimonianza della presenza di monaci eremiti.
I sapori di Tramonti
Qui da sempre una delle attività più praticate era la fabbricazione di formaggi partendo dal latte profumato di erbe selvatiche che diede nome a questi monti, i Lattari. La mozzarella fiordilatte è la grande protagonista di questa realtà pastorale e da questa tradizione nasce quel prodotto che ha reso celebre Tramonti: la pizza.
Si dice che la pizza di Tramonti nasca dall'uso antichissimo di cuocere nel forno a legna la pasta che rimaneva dalla cottura del pane. Questa semplice focaccia veniva accompagnata da un pomodoro e un po' di formaggio e diventava un cibo da mangiare insieme, nei momenti di socialità.
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Subito dopo la seconda guerra mondiale alcuni giovani intraprendenti emigrarono verso nord e decisero di aprire delle pizzerie dove usare la ricetta della propria tradizione.
Oggi queste pizzerie sono quasi 3000 e la Pizza di Tramonti rivendica la propria identità tanto che la ricetta tipica è stata fissata nel 1991 in occasione del primo Festival della Pizza di Tramonti in Costiera Amalfitana.